di Aisha Harrison
L’ex premier archivia Italia Viva e inaugura il suo nuovo progetto politico Sul palco anche i ministri Piantedosi, Valditara e Crosetto, accolti tra applausi e domande dei giovani.
Casa Riformista è il nuovo orizzonte politico di Matteo Renzi. Alla tredicesima Leopolda, il leader di Italia Viva lancia il suo ennesimo esperimento politico, destinato – nelle sue intenzioni – a superare la creatura nata sei anni fa dalla scissione con il Pd. “Il centrosinistra vincerà solo con un centro forte”, ripete Renzi, sintetizzando così l’obiettivo del nuovo contenitore civico e centrista che ha debuttato a Firenze, nel suo tempio gremito di giovani, oltre cinquecento ragazzi arrivati da tutta Italia e da diverse città europee.
Tra gli ospiti d’onore saliti sul palco anche tre ministri in carica, Matteo Piantedosi, Giuseppe Valditara e Guido Crosetto – accolti tra applausi e domande serrate dei giovani. E poi c’è Stefano Bonaccini, che l’ex premier definisce “un vecchio amico riformista”.
Un’edizione questa della Leopolda che ha il sapore di una svolta. Sarà infatti l’ultima sotto le insegne di Italia Viva, che sopravvivrà solo per ragioni tecniche – come la gestione del 2 per mille, oltre un milione di euro lo scorso anno – mentre il futuro politico si sposterà appunto su Casa Riformista. Un progetto che punta a consolidarsi già dalle Regionali in Calabria e in Toscana, dove la soglia da superare è rispettivamente del 5 e dell’8 per cento. Una sfida difficile, che Renzi intende affrontare anche con una mobilitazione di risorse: nella sala della Leopolda spiccano totem per le microdonazioni, dove i partecipanti possono contribuire strisciando la carta di credito.
Insomma Renzi è deciso a provare a rimettere in moto il suo cantiere politico. “Ho chiesto l’ok a Meloni per la presenza dei ministri, è stata molto disponibile”, ha rivelato Renzi in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera nel giorno dell’apertura della kermesse. “Da quando con Meloni c’è una contrapposizione molto forte, Fratelli d’Italia ha smesso di invitarci ad Atreju. Così ho pensato di chiedere alla premier di agevolare la presenza dei ministri: è stata molto disponibile. Bene che, in questo clima d’odio, ci siano luoghi di incontro”, ha detto arrivando persino a definire Piantedosi “uno dei migliori del governo”, sottolineando di di Crosetto “la postura istituzionale impeccabile, anche sulla questione Flotilla” e lanciando una stoccata alla Cgil e ai sindacati di base per aver indetto lo sciopero per Gaza. “Mi colpisce -ha sottolineato- che in dieci giorni ci siano stati due scioperi sulla Flotilla. Prima o poi mi auguro che vengano organizzati anche su stipendi, pensioni, bollette e liste d’attesa nella sanità”. Quanto all’esito del “campo largo” alle regionali delle Marche, ha aggiunto: “Per vincere, la Casa Riformista deve andare oltre Italia Viva. Elly Schlein ha spostato molto a sinistra il posizionamento del Pd: lo rispetto, ma non lo condivido. Senza un’area riformista forte, il centrosinistra non rivincerà mai. I sindaci saranno fondamentali”. E sul possibile futuro leader del centrosinistra ha aggiunto a proposito delle voci su Silvia Salis, sindaca di Genova: <”Oggi lasciamo che faccia bene la sindaca. Poi, se ci saranno primarie, ci misureremo ai gazebo”.
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