di Corinna Pindaro
Lo sciopero generale del 3 ottobre, proclamato da Cgil e Usb dopo il blocco della Flotilla da parte di Israele, diventa terreno di scontro politico. Duro confronto tra Giorgia Meloni, Maurizio Landini ed Elly Schlein, mentre il Garante dichiara l’agitazione illegittima
La protesta indetta da Usb e Cgil per il 3 ottobre, in seguito al fermo della Flotilla in acque internazionali da parte della marina israeliana, si è trasformata in un caso politico. A innescare la polemica è stata la premier Giorgia Meloni, intervenuta da Copenaghen. La presidente del Consiglio ha criticato le modalità della mobilitazione, sottolineando che «un vero atto di lotta non si organizza pensando a un weekend lungo».
La replica di Landini e il sostegno del Pd
Le dichiarazioni della premier hanno trovato la ferma opposizione del segretario della Cgil, Maurizio Landini, che ha giudicato «offensivo» ridurre lo sciopero a una questione di comodità. «Chi lavora e paga le tasse merita rispetto», ha dichiarato il leader sindacale. Al suo fianco si è schierata anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, che in Aula ha difeso il diritto allo sciopero come principio fondamentale e annunciato la partecipazione del partito all’iniziativa sindacale.
Il nodo della legittimità
Sul piano giuridico, è intervenuto il Garante degli scioperi, dichiarando illegittima la protesta per l’assenza di preavviso. La commissione ha diffuso una comunicazione ufficiale alle organizzazioni sindacali, richiamando l’attenzione sulle possibili conseguenze legali. La risposta di Landini non si è fatta attendere: secondo il segretario Cgil, lo sciopero è «pienamente legittimo» in base alla legge 146, che consente l’agitazione senza preavviso in presenza di gravi violazioni costituzionali e rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Le posizioni di Cobas e governo
I Cobas hanno ricordato che l’annuncio della mobilitazione risale già al 23 settembre, contestando quindi l’accusa di assenza di preavviso. Parallelamente, dal governo arriva l’appello del vicepremier Matteo Salvini a «scegliere la via della responsabilità». Il leader della Lega ha annunciato che il Consiglio dei ministri discuterà nuove misure per rafforzare le sanzioni nei confronti di chi non rispetta le regole sul diritto di sciopero, con particolare attenzione al settore dei trasporti.
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