di Redazione
La petroliera è stata abbordata per sospetti legami con la “flotta fantasma” russa. Arrestati due membri dell’equipaggio
La Marina militare francese ha intercettato e abbordato una petroliera sospetta al largo delle coste della Bretagna, nel nord-ovest della Francia. Il fermo, eseguito con l’autorizzazione del procuratore di Brest, è avvenuto in seguito alla mancata presentazione di documenti validi sulla nazionalità della nave e al rifiuto da parte dell’equipaggio di attenersi agli ordini impartiti dalle autorità marittime francesi.
L’imbarcazione, identificata con i nomi Pushpa e Boracay, navigava con bandiera del Benin ed era salpata dalla Russia, con destinazione finale l’India, dove sarebbe dovuta arrivare entro tre settimane. Secondo le autorità francesi, la petroliera potrebbe far parte della cosiddetta “flotta fantasma”, una rete di navi utilizzate dalla Russia per continuare a esportare petrolio in violazione delle sanzioni internazionali imposte dopo l’invasione dell’Ucraina. Due membri dell’equipaggio sono stati tratti in arresto e si trovano attualmente sotto custodia per ulteriori accertamenti. La procura ha aperto un’inchiesta per determinare le reali attività della nave e valutare eventuali reati connessi.
Dubbi sui droni
Oltre ai sospetti legati al traffico illecito di petrolio, alcuni media francesi hanno sollevato l’ipotesi che la petroliera possa essere coinvolta anche in un episodio recente di sorvolo illegale da parte di droni nello spazio aereo danese. I dati di tracciamento mostrano infatti che la nave si trovava nelle vicinanze della Danimarca tra il 22 e il 25 settembre, in concomitanza con la violazione registrata nella notte tra il 22 e il 23 settembre.
Finora non sono emerse prove ufficiali che colleghino direttamente la nave al lancio dei droni, ma il presidente francese Emmanuel Macron, intervenuto a margine di un vertice europeo a Copenaghen dedicato proprio alla difesa dagli attacchi aerei non convenzionali, ha dichiarato che l’equipaggio della petroliera è sospettato di aver commesso “reati molto gravi”, senza però fornire ulteriori dettagli. L’indagine è ancora in corso e le autorità francesi non escludono ulteriori sviluppi, anche in coordinamento con partner europei e con l’Interpol.
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