di Guido Talarico

Il futuro della Guinea in vista delle elezioni del 2020 passa attraverso la comprensione di quello che è stato fatto dal 2011 ad oggi e di quello che c’è da fare per consolidare i risultati ottenuti. In questa intervista video, realizzata in esclusiva, il Presidente Alpha Condé ricostruisce in dettaglio il lavoro fatto in questi due mandati presidenziali. Una testimonianza importante perché rappresenta il bilancio di otto anni di attività e l’essenza dei colloqui che il Presidente Condé ha avuto nel suo tour internazionale che lo ha portato nei giorni scorsi ad avere incontri con il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron o con il Segretario di Stato Usa Michael Pompeo.

Incontri di alto livello che dimostrano il prestigio e la stima di cui gode a livello internazionale questo professore guineano, primo presidente eletto del suo paese, che ha una biografia contrassegnata da una serie di eventi fuori dal comune. Dall’impegno giovanile alle lotte studentesche, dalle lotte politiche alla prigionia, dai viaggi in tutto il mondo alla docenza alla Sorbona, dalla vittoria delle prime libere elezioni, dopo decenni di dittatura, alla costruzione di un paese che, sotto la sua gestione, ha saputo prima sconfiggere una devastazione come fu l’epidemia di Ebola e poi effettuare un reale rilancio economico e sociale del paese.

Condè, in questo video estrapolato da lunga conversazione che diventerà un documentario, illustra i risultati ottenuti. Parte inevitabilmente dal periodo coloniale per poi elencare puntualmente i risultati conseguiti e l’importanza di finire il lavoro cominciato. Dopo avere ascoltato le sue parole rimane ben impresso nella memoria il senso d’attaccamento al suo paese. La sua è una storia rara: appena eletto, dopo decenni di dittatura e di guerre etniche, arriva al potere nella dilaniata Guinea un professore di economia. Neanche il tempo d’insediarsi ed ecco deflagrare la bomba Ebola. Una devastazione che uccide, impoverisce ulteriormente ed isola la Guinea. Una successione di eventi che avrebbe sconfitto chiunque. Ma non questo discendente di una famiglia di guerrieri Mandinga.

Alpha Condè si rimbocca le maniche e fa quello che solo lui poteva fare. Rincuora la popolazione, utilizza le sue conoscenze in materia economica, che ha insegnato per tanto tempo, attiva i suoi ottimi rapporti internazionali. Con Romano Prodi, quando era Presidente della Commissione Europea, con Francoise Hollande, con Barak Obama e via dicendo. Passo dopo passo ricostruisce il paese economicamente, vara una profonda e delicata riforma delle forze armate, rafforza le infrastrutture, lavora con generosità per pacificare le diverse etnie, combatte la corruzione. Sta su ogni singolo dossier con un’energia incredibile e i risultati arrivano.

La sconfitta incredibile di Ebola e la rinascita economica del paese, che è visibile anche ad occhio nudo, gli fruttano apprezzamenti e riconoscimenti internazionali. Il più importante arriva nel 2017 quando viene eletto Presidente dell’Unione Africana. Una carica che questo fratello morale di Nelson Mandela ricopre con la solita energia ed efficienza e che ancora una volta mette a disposizione del suo paese. E’ infatti innegabile che dalla presidenza dell’Unione Africana Condè sia riuscito a tessere relazioni che hanno favorito l’arrivo di investitori internazionali a Conakry. Finanziatori internazionali, pubblici e privati, si fidano di quest’uomo energico e determinato, gli danno credito sia politicamente che economicamente. La Guinea è così che si rimette in marcia.

E’ una storia affascinante quella dell’uomo Alpha Condè: a conoscerlo, a sentirlo parlare si scopre una passione politica e civile fortissima, e una profonda conoscenza delle dinamiche economiche e finanziarie che governano l’economia globale. Come è evidente la concretezza del lavoro che ha svolto per la Guinea. Ma è una storia dove il lieto fine non è ancora arrivato. C’è l’ultimo paragrafo da scrivere ed è quello su cui il Presidente Condè oggi è maggiormente concentrato. Portare a compimento i progetti avviati, realizzare tutti gli investimenti, consolidare la crescita pacifica e democratica del paese. Per questo Condè nei giorni scorsi ha avviato una fase di ascolto. Ha chiesto di avviare un dialogo  inclusivo aperto a tutti gli attori della società civile e le forze politiche della maggioranza e dell’opposizione per discutere delle riforme costituzionali necessarie per preparare la Guinea alle immense sfide che l’attendono nei prossimi anni. Un appello franco al suo popolo per un confronto democratico, pacifico e civile che abbia come obiettivo l’ammodernamento e la prosperità del paese. Vedremo nelle prossime settimane così uscirà da questo confronto dialettico tra le parti. Certo è che nella storia delle giovani democrazie africane assai di rado si era assistito a cambiamenti partiti da un confronto democratico preventivo delle differenti parti sociali.