di Redazione
Il ministro degli Esteri, in un’intervista al Corriere della Sera, sostiene che il piano Trump è “l’unico possibile” e annuncia la partecipazione dell’Italia al processo politico post-guerra
“Non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo, ma la pace a Gaza è più vicina. Confido nel lavoro di Turchia, Qatar ed Egitto per convincere definitivamente Hamas, e negli Usa per influire su Israele. Mancano poche ore all’anniversario di quel tragico 7 ottobre, questa guerra deve finire”. Con queste parole, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato dal Corriere della Sera, ha commentato l’apertura di Hamas al piano Trump, mentre Israele continua le operazioni militari nella Striscia.
Tajani ha annunciato che “già il 9 ottobre a Parigi” avrà una riunione con i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Regno Unito e con i Paesi arabi e che sarà l’ Egitto a ospitare la Conferenza per la ricostruzione”. L’Italia, ha aggiunto, “è pronta a partecipare a un processo politico post-guerra per la ricostruzione e la riunificazione della Palestina, con la possibilità di schierare eventualmente nostri militari. I Carabinieri sono già in Cisgiordania, gli italiani sono ben visti e questo potrebbe essere utile”.
Sul piano politico, il ministro ha sottolineato che “il primo passo è la fine della guerra”, ma ha ribadito che quello di Trump è “l’unico piano possibile e bisogna sostenerlo”, ricordando la recente mozione in Parlamento che non ha visto nessun voto contrario.”Poter lavorare forti di questo voto -ha detto- è positivo. Ci dedicheremo all’obiettivo di costruire un vero Stato di Palestina e riconoscerlo”.
A chi lo accusa di essere “complice del genocidio”, Tajani ha sottolineato “Io sono a posto con la mia coscienza. Quali sarebbero le colpe del governo? Abbiamo detto sì alle sanzioni per i coloni e per alcuni ministri”. Sulle piazze pro-Gaza: “Non sottovalutiamo niente. In Europa, l’Italia ha fatto molto più di altri Paesi che hanno riconosciuto la Palestina. Abbiamo portato in Italia il più alto numero di rifugiati e bambini malati”.
Riguardo agli attivisti italiani della Flotilla, il ministro ha affermato: “Siamo intervenuti continuamente, con forza, perché i nostri connazionali non fossero trattati come terroristi e li stiamo facendo tornare tutti in Italia”. E ha chiarito la sua posizione dopo le polemiche in tv: “Il diritto internazionale è centrale e va rispettato. In quella situazione dovevamo risolvere un’emergenza, non avviare una discussione giuridica”.
Infine, Tajani ha confermato una linea ferma nei confronti di Tel Aviv: “Siamo pronti a infliggere sanzioni a ministri come Ben Gvir”, il politico israeliano che aveva definito “terroristi” i cittadini italiani della Flotilla.
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L’articolo Tajani: “La pace a Gaza è più vicina. L’Italia pronta a ricostruire e riconoscere lo Stato palestinese” proviene da Associated Medias.