di Redazione
Insieme a loro fermati anche altri 36 cittadini italiani. Intanto restano incerte le sorti di un quinto esponente politico italiano
Il Ministero degli Esteri italiano ha confermato nella serata di oggi il rilascio dei quattro parlamentari italiani arrestati dalle forze israeliane durante la partecipazione alla missione navale della Global Sumud Flotilla. Si tratta del senatore Marco Croatti (Movimento 5 Stelle), del deputato Arturo Scotto (Partito Democratico), dell’eurodeputata Benedetta Scuderi (Verdi) e dell’europarlamentare Annalisa Corrado (Partito Democratico).
I quattro erano stati bloccati, insieme ad altri 36 cittadini italiani, dopo che le imbarcazioni della flottiglia erano state intercettate e condotte nel porto di Ashdod, nel sud di Israele. Le autorità israeliane avevano fermato tutte le persone a bordo, accusandole di aver violato le normative sull’ingresso nel territorio israeliano.
Dopo ore di tensione e consultazioni diplomatiche, i parlamentari italiani sono stati trasferiti all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, da dove faranno rientro in Italia nelle prossime ore. La Farnesina ha seguito da vicino l’intera vicenda, mantenendo costanti contatti con l’ambasciata italiana in Israele e con le autorità locali.
Incertezza sul quinto esponente politico
A bordo della flottiglia si trovava anche Paolo Romano, consigliere regionale del Partito Democratico in Lombardia. Al momento, però, non ci sono informazioni certe sulla sua posizione o sul suo stato di detenzione. Le autorità italiane stanno lavorando per chiarire la sua situazione.
Le opzioni per gli altri italiani fermati
Per gli altri cittadini italiani detenuti, come per tutti gli stranieri fermati nel corso dell’operazione, Israele offre due possibilità: accettare l’espulsione volontaria firmando una dichiarazione in cui si ammette l’ingresso illegale nel Paese; oppure rifiutarla e affrontare un procedimento davanti a un tribunale speciale del Ministero dell’Interno israeliano. Questa seconda opzione comporterebbe tempi significativamente più lunghi e incerti per l’eventuale rilascio.
La missione della Global Sumud Flotilla, composta da attivisti internazionali e osservatori politici, era diretta verso Gaza con lo scopo dichiarato di denunciare il blocco israeliano e portare solidarietà alla popolazione civile. Le autorità israeliane, da parte loro, considerano queste iniziative una violazione delle restrizioni imposte per motivi di sicurezza.
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